Sono partita per l’Islanda non senza aspettative, ma senza sapere cosa mi aspettava veramente. Su qualunque guida si legge “Islanda terra di ghiaccio e di fuoco”, “terra di contrasti”, “l’isola dove il clima cambia anche 10 volte in una giornata”, “l’isola dove la natura è signora assoluta”. Ed effettivamente l’Islanda è tutto questo e molto di più. Per me prima di ogni altra cosa l’Islanda è la terra che bolle. Qualche nozione di geologia l’abbiamo tutti, che siamo poca cosa su questo pianeta la maggior parte di noi lo ha intuito, ma in Islanda vieni messo a diretto contatto con questa realtà, non puoi fare a meno di esserne costantemente consapevole. L’Islanda per me è la Terra. E la terra si muove, ha una vita intensa, complessa e laboriosa, e qui tutto avviene allo scoperto, non c’è il coperchio, ti affacci e vedi. Come se esistesse un uomo con l’epidermide trasparente, e dentro si potesse vedere tutta l’attività degli organi. E’ una scuola l’Islanda, di geologia e di vita. Si lascia attraversare, anche se non senza difficoltà. Per fare 100 Km nel deserto lavico per raggiungere uno dei vulcani più belli dell’isola, l’Askja, ci vogliono quasi quattro ore. E se ha fatto più caldo e quindi i ghiacciai hanno gonfiato molto i fiumi, devi cambiare strada, perché il guado non è praticabile, e allora ci vogliono ancora più ore. Ma il percorrere chilometri in mezzo al deserto di lava è un’esperienza talmente bella che vorresti mettercene otto di ore. Il deserto lavico cambia aspetto continuamente, cambiano le forme in cui la lava si è solidificata ed i colori che ha acquisito freddandosi. E le varianti sembrano infinite. L’Islanda è la Terra ma assomiglia in alcuni punti anche a Marte e alla Luna. Gli spazi sono a perdita d’occhio, anche le montagne sono basse e ti lasciano libero di spaziare con gli occhi e con la mente. Qui c’è lo spazio, lo spazio per muoversi e per essere.
L’islanda ha una strada completamente asfaltata che percorre l’intero perimetro, e che può essere percorsa con qualunque tipo di macchina, e una serie di piste interne, indicate da una F ed un numero, che portano verso l’interno dell’isola, dove sono i posti più belli, ma che possono essere percorse solo da 4×4.
Se vi trovano su una di queste strade con una macchina normale la multa è salata. Anche se affittare un fuori strada è costoso, non potete limitarvi a girare intorno. Dovete entrare, ne vale la pena. Naturalmente è il paradiso dei motociclisti e non mancano i più coraggiosi che la percorrono in bici o meglio ancora in tandem!
Se andate in Agosto le ore di luce sono ancora molte. Fa buio solo dopo mezzanotte, e non è mai veramente buio, una luce più simile a quella dell’imbrunire.
Le condizioni meteo cambiano effettivamente molto repentinamente e più volte nella stessa giornata. Può anche capitare però che la variazione sia solo da acquazzone, a pioggia forte, e viceversa. Altre giornate vi sorprenderanno però per il bel sole, il cielo terso, le nuvole che si stagliano chiare e basse sul celeste e una temperatura che vi permetterà di stare solo con un pile!
Questo che segue è una sintesi per immagini del mio viaggio, anzi del nostro viaggio, perché in questo viaggio la compagnia è importante, che sia tu stesso, un amico o degli accompagnatori casuali. E io sono stata fortunata. I miei must:
1. La visita al cratere dell’Askja, e soprattutto la lunga strada nel deserto lavico che vi permette di arrivarci e dormire nel vicino rifugio persi nel nulla e vicini ad uno dei ghiacciai più grandi del mondo, il Vatnajokull.
2. La bellissima cascata di Gullfoss e la cattivissima cascata di Dettifoss.
3. Il lago Myvatn, o lago dei moscerini, con gli pseudocrateri di Skutustadir che sembrano navigare sulle acque.
4. Il Krafla, con il bel cratere Viti
5. Il campo lavico di Leirhnjùkur. Campi di lava, acqua e fango che ribolle, fumarole…e c’è anche un cielo sereno con qualche nuvoletta bianca! E il campo geotermale di Hverir proprio a lato della ring road, forse una delle immagine più suggestive del viaggio per quanto fare una classifica è dura.
6. La laguna glaciale di Jokulsarlon, e la spiaggia con gli iceberg arenati. Qualcuno dice di aver visto nuotare una foca!
7. Lo splendido parco di Skaftafell. Trekking circolare che ci porta al punto panoramico sul ghiacciaio di Sjonarnipa.
8. Il Landmannalaugar, in particolare il campo lavico di Laugahraun…….fumarole, lava, montagne striate di verde, nero e marrone…e li vicino il bel Lago Ljotpur, adagiato in un cratere dalle pareti rosse e verde intenso.
Naturalmente c’è anche Reykjavik, una serie di piccoli paesini che vanno visitati soprattuto per avere un’idea di come l’uomo si è integrato in questo spazio e poi i famosissimi Blu Lagoon, immensa pozza di acqua calda che è in realtà parte della centrale geotermale vicina, Geysir, il parco di Pingvellir, l’uscita in mare per vedere le balene nella baia di Husavik, navigando nel mare di groenlandia, l’sola di Heymaey che fa parte di un arcipelago la cui isola più giovane è emersa nel 1968, tutti esperienze bellissime, ma che se dovessi fare una scelta per motivi ad esempio di tempo li metterei in coda alla lista.
Invece troverei comunque il tempo per assaggiare l’aringa, cotta nei modi più vari e per bere la Viking, una birra suggestiva nel nome e a bassissimo grado alcolico.
Patrizia Schifano
è molto bella l’islanda e anche il commento è bello
ti mandiamo tanti baci da tutti
cara Tina, sono contenta che ti piaccia. E’ veramente bellissima. Un giorno ci andrai e poi mi farai vedere le tue foto! Un bacio, Zia Mame