Le bellissime spiagge, la natura e i ristorantini di Skiathos!
Per le mie ferie di agosto quest’anno ho scelto la bellissima isola di Skiathos. L’isola fa parte delle Sporadi, le più verdeggianti del mar Egeo. Sono partita con la fida Carmen e abbiamo raggiunto il nostro amico di Atene, Angelo…angelo di nome e di fatto che ci ha sopportato per tutta la vacanza 😉 .
Il 1° giorno ci siamo ‘sparati’ subito l’isoletta di Tsugrias…ha un nome impronunciabile ma l’isoletta è fantastica, ha un mare trasparente circondato da una vegetazione rigogliosa che avvolge e coccola come in un abbraccio. Ci sono barchette che partono dal porto a vari orari, costano 10 euro andata e ritorno e ci mettono una ventina di minuti.
Non siamo riusciti a trovare un ombrellone libero, ma le ore più calde le abbiamo passate sotto i teli della taverna a mangiare una bella insalata greca…la prima di molte visto che io in particolare sono un’appassionata di feta 😉
Per la cena abbiamo scelto la taverna Kalo Pigadi consigliatoci dalla signora Zoi, la proprietaria degli Studios in cui alloggiavamo,dove abbiamo mangiato le migliori polpette di zucchine fritte di tutte le taverne di Skiathos 🙂 deliziose con un aroma alla menta buonissimo. Anche il pesce era buono e il conto giusto, 55 euro in tre.
2^ giorno
Dopo aver studiato un po’ la mappa dell’isola , i primi giorni abbiamo deciso di utilizzare gli autobus e visitare le spiagge del sud di Skiathos, tutte ben collegate.
Abbiamo scelto la spiaggia di Koukonaries, la più grande di tutte, con molti lettini e almeno tre taverne, quindi avrete più chance di trovare un lettino se siete dormiglioni come noi J
[Parentesi sugli autobus, partono da Skiathos Town, il costo della corsa oscilla da 1,20 a 2,0 euro e fanno 26 fermate (tutte numerate da Skiathos Town (la n. 0) fino à Koukunaries (la n. 26).
Sono molto nuovi e confortevoli con aria condizionata ma, al ritorno soprattutto, non sempre si fermano se non ripartite dall’ultima fermata perché sono stracarichi. Abbiamo aspettato anche 40 minuti per ripartire dalla nostra spiaggia 🙁 ].
La spiaggia di Koukunaries è veramente bella, siamo stati sempre in acqua, un’acqua calda, trasparente e dorata per le molte pagliuzze luccicanti che ci sono nella sabbia, semplicemente splendida circondata dall’immensa pineta da cui prende il nome!
Verso sera ci siamo spostati a piedi verso Bananas, la spiaggia vicina (e’ la stessa fermata di autobus) , nell’unico lato di Skiathos dove si puo’ vedere meglio il tramonto anche se non proprio nel mare. Con una camminatina di un quarto d’ora si arriva a Bananas…ve ne accorgerete facilmente perché piano piano il volume della musica tunz tunz comincerà ad aumentare vertiginosamente.
Abbiamo chiesto a due ragazzi italiani dove fosse meglio vedere il tramonto se dal locale con la musica o dalla spiaggia e ci hanno consigliato di scendere in spiaggia altrimenti ci avrebbero sicuramente ‘placcato’:shock: ….noi abbiamo scelto la spiaggia, però se volete essere ‘placcate’ forse può essere una buona idea andarci 🙂
Anche qui ritroverete la spiaggia dorata e il mare cristallino. Ci siamo rilassati sulla spiaggia e ci siamo goduti il nostro tramonto…devo ammettere che il mix tra i colori della sabbia, della natura e del sole che tramontava era veramente unico!!
Dalla strada sterrata si può anche deviare verso la piccola baia chiamata Little Banana, una spiaggia per nudisti separata da quella di Banana da un’enorme roccia. È molto più tranquilla della sua vicina, più piccola, con sabbia soffice e mare cristallino.
Dopo il tramonto ci siamo avviati verso l’autobus che al ritorno ci ha fermato proprio davanti al ristorante Carnayo che era tra quelli proposti dalla signora Zoi. L’abbiamo preso come un segno del destino e, senza andare a cambiarci, ci siamo fermati li.
È la taverna più chic dove abbiamo mangiato, anzi forse non è una taverna ma più un ristorante.
Tutti piatti erano deliziosi, molto gourmand, il conto sui 30 euro a testa, ma abbiamo preso una bottiglia di vino invece di quello della casa.
3^ giorno
Spiaggia di Troulos (fermata 20 dell’autobus)…molto carina, non è quella che mi ha colpito di più, è un po’ più familiare delle altre. Offre però due taverne molto grandi con un’ampia scelta di piatti !
Giusto per cambiare ho preso la feta in pasta di filo con miele e sesamo! Spaziale!!! 😉
La sera abbiamo “girottato” per le viuzze di Skiathos come ci aveva consigliato Claudio, un ragazzo di Milano che abbiamo conosciuto sull’autobus, un po’ schizzatello ma simpatico 😉 , e abbiamo scoperto un’altra Skiathos, piena di taverne tipiche, localini con musica dal vivo e un’atmosfera molto greca, diversa dalla via Principale di Papadiamantes, molto turistica.
Nei vicoletti abbiamo mangiato presso la Taverna Varthalamis sempre su consiglio della signora Zoi 😉 anche se questa volta non siamo rimasti molto impressionati…la moussaka pero’ era buona e il conto giusto con dolce offerto dalla casa e wi fi ottimo!!
Nelle viuzze ci sono vari negozi di artigianato, ma in particolare hanno attirato la mia attenzione Punentes e Athena per le ceramiche e i dipinti su legno bellissimi! Non sono riuscita a resistere ed ho comprato una sirena dipinta su legno veramente cool! La signora del negozio Athena era circondata dalle sue tavolozze di colori ed il marito ci ha mostrato il forno per cuocere le creazioni in ceramica.
4^giorno
Se non avete affittato macchine e motorini, ma anche se li avete in realtà, dovete assolutamente fare un giro in barca dell’isola, ci sono posti infatti che possono essere raggiunti solo via mare come la bellissima spiaggia di Lalaria.
Noi abbiamo scelto il giro completo di Skiathos perché siamo un po’ curiosetti 😉 ma ce ne sono di quelli che arrivano a Kastro e tornano indietro. Gli orari di tutti gli itinerari sono più o meno gli stessi 10 – 17:30 e i costi dai 15 ai 20 euro.
Appuntamento alle 10 (per i nostri ritmi un trauma 😯 ma ne vale la pena) e si parte in direzione delle grotte blu, qualche foto e poi verso la splendida Lalaria, una spiaggia dall’incredibile bellezza, con enormi scogliere bianche che emergono dal profondo mare blu, ricoperta da ciottoli piatti di marmo grigio e circondata da rocce ruvide che la proteggono e la rendono inaccessibile via terra.
Simbolo della spiaggia è un’alta scogliera bianca forata in mezzo dalle onde e scolpita dal vento che ha creato una porta naturale. Il mare è di un color turchese che lascia senza parole, peccato che le barche arrivino quasi tutte insieme facendo perdere alla spiaggia molto del suo fascino.
La spiaggia non è attrezzata e si riscalda molto per la presenza delle rocce che attirano il sole.
La fermata successiva è a Kastro, l’antica Skiathos, la sosta è di un’ora, che è un po’ poco per salire e scendere e visitare il piccolo borgo fortificato del 1300, la salita è un po’ lunga ed è meglio attrezzarsi con scarpe comode. Noi siamo rimasti a goderci il mare sulla spiaggia di ciottoli grigi e a farci un bel bagno in quell’acqua splendida ripromettendoci di tornarci per visitarlo dall’alto J .
La spiaggia successiva è stata Megalos Aselinos, qui siamo rimasti un’ora e mezza perché era compreso il tempo per mangiare nella taverna Aselinos Beach; siamo rimasti incantati da questa spiaggia perché piu’ ampia e con un non so che di incontaminato e selvaggio rispetto alle altre, sempre circondata dalla rigogliosa vegetazione che caratterizza l’isola di Skiathos, c’erano persino le caprette che pascolavano dietro la taverna.
La gita in barca prosegue col giro panoramico di tutte le spiagge del sud da Bananas a Skiathos Town. Vista dal mare l’isola è incantevole e sfoggia con esuberanza la sua natura rigogliosa. Uno spettacolo per gli occhi!
Ultima tappa l’isola di Tsugrias; la barca attracca in una spiaggia diversa da quella del primo giorno, più selvaggia ma altrettanto bella, una riserva protetta. Siamo stati felicissimi di ritornarci!
Per la cena abbiamo scelto la Taverna Asprolithos . I camerieri ci hanno accolto con un aperitivo di benvenuto a base di Ouzo e limonata ed i piatti scelti sono stati tutti buonissimi, abbondanti e raffinati, dalle polpettine di melanzane fritte fantastiche, alla melanzana con feta e pomodorini alla “politiki” come mi ha insegnato Angelo, per non parlare dell’agnello al forno con patate e crosta di formaggio fuso scelto da Carmen golosissima di agnello!
Per finire ci hanno offerto una delicatissima cheese cake. Il conto è stato di 70 euro in tre.
5^ giorno
Spiaggia Agia Eleni fermata 25 dell’autobus è una camminatina con qualche salita e discesa di 10 minuti, (raggiungibile facilmente anche con macchine e motorini)…se l’abbiamo fatta noi che siamo 3 pigrotti potete farla tranquillamente anche voi 😉 . Spiaggia molto bella e molto cool…la musica del beach bar era coinvolgente, un po’ forte il volume quindi scegliete la distanza del vostro lettino in base a quanto forte volete sentirla 🙂 se siete da pennichella allontanatevi un po’…a me non dispiaceva sinceramente, un’ottima selezione musicale!
La sera abbiamo cenato alla Taverna Folia, sicuramente la migliore come rapporto qualità prezzo, con Carmen ci siamo divise una grigliata mista e un filetto di tonno che erano freschissimi e buonissimi. Ve la consiglio vivamente!!
6^ giorno
Scegliamo la spiaggia di Maratha, forse la più bella dell’isola, con una sola fila di ombrelloni che la rende un po’ più selvaggia, la vegetazione era di un verde così intenso che si specchiava nel mare facendolo sembrare una meravigliosa laguna color smeraldo. Con Carmen ci siamo divertite a fare un vero e proprio book fotografico in acqua! 😉
La taverna tutta in legno con i cuscinoni morbidi e la musica lounge completavano l’opera.
All’ora del tramonto a sorpresa, quattro meravigliosi cigni di cui uno nero ci hanno raggiunto dal lago vicino, e non poteva mancare l’ultima nuotatina in mezzo a loro!
Al ritorno a Skiathos town c’era ancora un po’ di luce e abbiamo deciso di fare un aperitivo da Bourtzi, un locale all’aperto al porto costruito su di una piccola penisola in mezzo al mare, siamo rimasti talmente incantati dal l’atmosfera del luogo che siamo rimasti anche per cena.
Almeno una passeggiatina in questo posto verso sera ve la consiglio vivamente 😉 .
7^giorno
Decidiamo di andare alla spiaggia di Mandraki nella parte nord dell’isola. La spiaggia è raggiungibile con macchine e motorini, oppure scendendo alla fermata n. 23 dell’autobus e attraversando una meravigliosa pineta che con circa 40 minuti di cammino taglia l’isola da sud verso nord. Nonostante la nostra fama di pigroni decidiamo di arrivarci a piedi dalla fermata dell’autobus. Il percorso è stato un po’ avventuroso ma appagante, soprattutto per l’inteso profumo di pini che ci ha accompagnato fino alla spiaggia. Siamo rimasti un po’ delusi perché la spiaggia era un po’ abbandonata e mal attrezzata. Molto più entusiasmante la passeggiata nella pineta.
La sera abbiamo scelto la Taverna Mesogia tra i vicoli di Skiathos Town , pienissima di italiani clienti fidelizzati, buona ma non la migliore per noi.
8^ giorno
E’ il giorno in cui abbiamo noleggiato una macchina, per visitare la parte nord dell’isola non raggiungibile con gli autobus locali. Abbiamo scelto una ‘rampantissima’ Hunday Atos con 1100 civici (come mi ha tradotto Angelo dal greco…in realtà erano cavalli 🙂 ) . Abbiamo sbagliato la nostra scelta perché era un’utilitaria da città anche un po’ ‘polmone’ non molto adatta alle salite e agli sterrati che abbiamo dovuto affrontare.
Se decidete di affittare una macchina sceglietene una migliore della nostra, tipo jeep o 4 x 4 o anche un quod , noi non ci siamo abbastanza documentati sulla strada (o siamo stati un po’ tirchi? 😉 ) e in alcune salite ci siamo trovati in difficoltà…soprattutto sull’antica via per andare a Kastro, lastricata di mattoni, abbiamo avuto paura di non farcela.
Ma andiamo per ordine partiamo con il nostro bolide alla volta del monastero ortodosso di Panagia Evangelistria. Questo monastero post-bizantino si trova in collina a 450 metri di altezza, immerso nella vegetazione a poco meno di 5 km a nord di Skiathos città. Da subito ci siamo resi conto che la parte nord dell’isola è più impervia e con salite ripide, per arrivare fin lassù ho dovuto guidare tutto il tempo in seconda senza mai smettere di accelerare col rischio di bruciare la frizione e con gran preoccupazione di Carmen che aveva lasciato la strisciata della sua carta di credito a garanzia!
Il monastero fu costruito nel 1794 da monaci del Monte Athos, ed ha avuto un ruolo importante nella Guerra d’Indipendenza dall’Impero Ottomano come nascondiglio dei rivoltosi. La prima bandiera greca fu creata proprio qui nel 1807.
All’interno delle mura c’è un’atmosfera sospesa di assoluta serenità, dovuta anche ai canti dei monaci che si sentono già in lontananza. E’ possibile acquistare anche olio, vino e spezie varie di produzione dei monaci.
Dopo una preghiera nella cappella ricchissima di icone, lasciamo il monastero alla volta del Kastro, ed il viaggio in macchina si fa ancora più avventuroso. Saliamo sempre più su, ammirando finalmente l’isola dall’alto, fino ad arrivare allo svincolo per Kastro e qui la strada incomincia ad essere sterrata e poi lastricata a mattoni, liscia ed in discesa.
Ad un certo punto , timorosi di non riuscire più a tornare indietro, decidiamo di parcheggiare la macchina e di proseguire a piedi. Per fortuna la meta non è molto lontana e dopo qualche centinaia di metri appare davanti a noi un panorama mozzafiato.
Il Kastro infatti era stato costruito a strapiombo sul mare su un promontorio roccioso facilmente difendibile dagli attacchi dei pirati;dell’antico insediamento però, sono ancora visibili solo i ruderi di due chiesette, la porta originale del vecchio forte e parte della cinta muraria.
Recuperiamo la macchina e per tornare indietro ed affrontare la salita sul mattonato scivoloso l’unica soluzione è di farla tutta in prima, ce la facciamo e tiriamo un sospiro di sollievo e ripercorrere dopo la strada sterrata sarà una passeggiata!
Per rilassarci decidiamo di tornare alla spiaggia di Megalos Aselinos nella parte nord dell’isola, la spiaggia è raggiungibile solo con auto e moto o con la barca e stanchi morti crolliamo sui lettini e ci godiamo un meritato relax e un bellissimo tramonto!
Forse mi sono un po’ dilungata nelle descrizioni ma spero di esser riuscita a rendervi l’idea della bellezza di quest’isola 😉 .
Elenia Scarsella
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