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Sbarcano anche in Italia i robot camerieri che servono ai tavoli e diventano attrazioni per i clienti che non rinunciano a farsi un selfie con loro

Fino a qualche anno fa la tecnologia non aveva preso così tanto piede nelle nostre vite.
Qualche decennio fa, pensare che i computer avrebbero comandato il mondo era solo fantascienza.
Tanti film degli anni ‘70 ipotizzavano un futuro molto lontano dove i robot prendevano il sopravvento sul genere umano.
Il tutto però era talmente assurdo che nessuno credeva realmente che quella idea, quella finzione sarebbero diventate realtà.
Invece è bastato un battito di ciglia e il futuro così lontano ha già bussato alla nostra porta.
In Cina come in Giappone infatti, i robot lavoratori sono già una realtà da diversi anni. Vengono impiegati sia come camerieri che come aiuto in cucina.

Camerieri umanoidi in Italia

La notizia curiosa è che due cameriere robot sono state “assunte” in un ristorante italiano e precisamente dal Gran Caffè di Rapallo: è il primo caso di personale non umano in un locale in Italia.
Le due cameriere hanno il compito di prendere le ordinazioni e di servire i clienti del famoso ristorante ligure frequentato in passato da personaggi illustri del calibro di Ernest Hemingway e Eugenio Montale.
Le cameriere hanno voce e sembianze femminili, hanno dei sensori che impediscono loro di urtare contro persone o oggetti.
Inoltre, dietro richiesta dei clienti, possono cantare canzoni di auguri in occasione dei compleanni.
Il titolare del Gran Caffè Di Rapallo Gabriele Hu, ha voluto chiarire che nessuno dei dipendenti “umani” già assunti dal locale verrà licenziato per essere sostituito dai robot.
L’ordinazione dei clienti infatti viene fatta a camerieri in carne ed ossa che trasmettono la comanda in cucina e solo dopo la consumazione viene posta sui vassoi dei robot che la portano al tavolo per servire i clienti.
I clienti ne sono sicuramente incuriositi ed è scattato il toto nomi visto che i due robot ne sono ancora sprovvisti.

robot cameriere amy cagliariSpostiamoci a Cagliari nella splendida Sardegna e conosciamo Amy.
Anche lei fa la cameriera in un ristorante di cucina giapponese di via Sonnino a Cagliari, “Jin Qui 2019” e anche lei ha una particolarità: è un robot.
Porta, con la sua espressione che non cambia mai, i manicaretti, della cucina del titolare, Ma Jian, 41 anni, ai tavoli dei clienti del locale.
Anche qui ci tengono a precisare che Amy non sta sostituendo una collega in carne ed ossa e togliendo dal mercato un posto di lavoro.

«L’ho presa – spiega Ma Jian, – come attrazione per i clienti: non sta togliendo occupazione a nessuno. Sono tutti incuriositi: si divertono i più piccoli, ma sono interessati soprattutto i più grandi»

E tutti vogliono fare un selfie con la cameriera che non ti aspetti. Lei, il robot, si orienta da sola. Non è invadente e per mandarla via basta toccarle il braccio: lei si dirige rispettosamente con le sue ruote sistemate alla base della gonna lunga, pronta a ricevere dalla cucina un altro ordine. Parla, oltre cinese e giapponese, anche inglese. Non si ferma mai. Per lavorare non ha bisogno di essere motivata, ma solo ricaricata e pare non abbia mai chiesto nemmeno un giorno di riposo.

Le nuove tecnologie sicuramente incuriosiscono e stupiscono ma io, sarò antica, continuo a preferire le persone vere, in carne ed ossa, un cameriere con cui scambiare una battuta, due parole, insomma con cui avere un vero rapporto umano.

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