Anche quest’anno sono andata alla Race for the cure, ormai è una tradizione per me e le mie amiche da 4-5 anni.
Questa volta ho fatto la passeggiata di 2 km perché lo scorso anno avevo optato per la 5 km ma ero stata una settimana tutta dolorante. Avevo affrontato la 5 km senza allenamento per “fare compagnia” alla mia amica Patrizia che voleva farla a tutti i costi ….meno male che quest’anno aveva un compleanno fuori Roma e non è venuta 😉
Quindi mi sono incamminata con l’eroico gruppetto di BlogAndTheCity per “affrontare” il giro di Circo Massimo.
C’erano tantissime persone, in maggioranza donne, ma anche coppie, mamme e papà con bambini, cani con maglietta e con tanto di pettorina 🙂 .
Secondo il sito della Race eravamo quasi 60.000 iscritti al Circo Massimo, di cui circa 5.000 “Donne in Rosa”.
Arrivati al villaggio ci siamo dedicate allo zumba fitness e subito dopo abbiamo fatto un giro degli stand occupati dagli sponsor della manifestazione, per curiosare e per cercare un po’ di ristoro.
Come al solito si respira un’ atmosfera di festa (c’e’ anche una zona sponsorizzata da Lazy Town dedicata interamente ai bambini) ma anche di solidarietà e di impegno.
La mattinata è stata coronata dall’incontro ravvicinato con due personaggi di primissimo piano della ‘Race’: dapprima con il professor Riccardo Masetti, del Policlinico Gemelli, promotore della manifestazione, che da anni si occupa con profonda umanità e dedizione delle donne colpite dal tumore al seno, regalando sempre un sorriso a tutte e a ciascuna; poi con Maria Grazia Cucinotta, madrina della ‘Race’. Splendida, ma come vedrete, forse, un filino troppo alta 😉
Guarda il video con la Cucinotta:
E’ importante secondo me, e secondo tutte noi di BlogAndTheCity, “correre” e concorrere a questa manifestazione per dire a tutti che si può guarire prima di tutto facendo prevenzione. La manifestazione è una bella iniezione di fiducia per tutte le donne “in rosa” che stanno ancora combattendo poichè hanno la possibilità di incontrarsi e sentire le testimonianza delle donne che ce l’hanno fatta.
Elenia & Roby