rosso

“Ti impegni tanto a fare la stronza ma guarda che la vera impresa sta nel non aver paura di svelare la propria tenerezza al mondo. Potresti scrivere di questo nel tuo prossimo post, vediamo se accetti la sfida!”.

No, non era una chat- udienza con Papa Frank Hi Energy ma il consiglio di qualcuno che ha colto nel mio sarcasmo, ultimamente assai marcato, l’ irrefrenabile bisogno di difendermi dal mondo elargendo cinismo come se non ci fosse un domani.

Eppure avevo messo anche il rossetto rosso. Il rosso stronza.

Prima di trovarlo c’ho messo un po’. Non e’ un rosso qualsiasi.

E’ intenso ma brillante, sfrontato ma non volgare, resiste ai caffè lasciando il segno sulle tazzine (una vera bastardata, quella che i baristi di tutto il mondo considerano un affronto!).

Che poi uno spesso confonde STRONZA con ANTIPATICA.

Ma non è così.

La vera STRONZA, è quella che sorride di cuore, quella con lo sguardo aperto, quella che c’e’ e ti aiuta quando sei nei casini.

La vera STRONZA  non ti tratta male, è comprensiva e ti ascolta e se può, ti dà la soluzione.

C’e’ quando hai bisogno di lei, risponde ai messaggi e magari anche alle telefonate.

La vera STRONZA e’ quella che ti stende  un chilometrico red carpet davanti all’ingresso di casa sua… quando finalmente sei sul finish dove trovi la scritta WELCOME, ti sbatte la porta in faccia, lasciandoti fuori.

La vera STRONZA è VERA. Punto.

Non è una scelta, non è una strategia: è un bisogno.

Quando vivi senza filtri (perché gli unici che conosci sono quelli di Instagram per toglierti le occhiaie), quando reagisci alla quotidianità, alle emozioni, quando incroci gli sguardi degli amici a cuore aperto e decidi di camminare scalza per sentire meglio la vita che consumi sotto ai piedi… accetti una scommessa.

Potresti tagliarti, inciampare, cadere…o pestare una merda, ma poco importa perché non sei disposta a vivere a metà.

Col tempo impari che se non puoi prevenire le delusioni, perché l’istinto di vivere è piu’ forte e ti trascina oltre la ragione delle cose, l’unico modo per difenderti è selezionare le persone con le quali condividere il tuo tutto, quelle alle quali concedi di guardare il mondo coi tuoi occhi, fino in fondo e non solo per un pezzo.

C’e’ una differenza sottile che divide l’offrire la tua prospettiva della vita e tendere la mano per guardarla insieme.

La vera STRONZA ha il braccino corto, non per avarizia ma perché gliel’ ha staccato a morsi l’esperienza, e fa un sacco male, lo giuro.

La vera STRONZA, conosce anche la vera TENEREZZA, quella che non sta tanto in un abbraccio, in un sorriso o in un bacio.

La vera tenerezza la trovi nel trucco colato a fine giornata, in una risata strappata per caso, nel frigo vuoto.

La vera tenerezza sta nel fondo della borsa mentre a fine a giornata fai la caccia al tesoro delle chiavi finite dio solo sa dove, sta nell’ascensore rotto e nei sei piani a piedi col tacco 12 (lì ci stanno anche un paio di vaffanculo!).

La vera tenerezza sta nel respiro che rallenta quando ti stai per addormentare col televisore acceso, nella sveglia che suona alle 6.40, nella moka che borbotta per dirti che è pronto il caffè.

La vera tenerezza sta nel fatto che quella moka l’hai caricata tu la sera prima.

La vera tenerezza sta nei tre strati di rossetto rosso #stronza che metti prima di uscire per affrontare la tua guerra quotidiana col mondo.

La vera tenerezza sta negli occhi di chi ti guarda e riconosce nel tuo vivere distratto  l’autenticità di quello che sei.

La vera tenerezza è quello che rimane quando va via il rossetto rosso #stronza: TU.

Cele.

 

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