L’attrazione fatale che esercitano le scarpe con i tacchi sia sugli uomini sia sulle donne è un dato ampiamente documentato da centinaia di anni.
Le mode sono sempre state utilizzate per fare comunicare e dichiarare la nostra personalità e le scarpe fanno lo stesso. Ciò è particolarmente vero per le donne che hanno il culto delle scarpe e che sanno perfettamente quale messaggio possono dare optando per uno stile rispetto ad un altro.
Tralasciando il discorso sul significato delle scarpe a punta o arrotondate, che esigerebbero una trattazione a sé, il feticismo dei tacchi, delle scarpe e dei piedi è, spesso visto come una prerogativa seduttiva femminile ed una forma di erotizzazione per gli uomini.
Indossare i tacchi per una donna significa, quasi paradossalmente, dato l’equilibrio meno stabile, darsi sicurezza, riconoscersi come donna e volere essere considerata tale.
Di fatto, come per gli uomini, una donna con le sneakers o le ballerine è estremamente meno attraente di una con i tacchi (meglio se alti), così per una donna l’uomo con un bel paio di scarpe di cuoio è estremamente più “interessante”.
Non di rado l’uomo in generale, oggi, si preoccupa delle proprie scarpe solo quando intende trasformarsi da sua bassezza in sua altezza.
Spesso gli uomini si limitano a considerare le scarpe ed i tacchi delle donne come elemento di erotizzazione, come un feticcio trascurando, completamente, di avere anch’essi a disposizione questa stessa “arma di seduzione”, che si va ad aggiungere a molte altre ormai in via di estinzione come l’essere gentleman, la cavalleria, l’indossare abiti appropriati.
In un’era di informalità e di oblio dell’etichetta, uno dei primi suggerimenti che mi sentirei di dare a certi uomini, è di rispolverare le vecchie maniere.
Un uomo che fa il baciamano, vero, non quello che goffamente si sforzano di scimmiottare alcuni, o che apre la portiera, che lascia il passo alla donna, che entra per primo in un locale,… sono tutti aspetti che si assommano all’eleganza delle scarpe consentendo ad un uomo di distinguersi e di rivelare la propria personalità, proprio come il tacco dodici piuttosto che le scarpe ballerine per una donna.
Antonella
Per lungo tempo certi comportamenti “gentili” e “cavallareschi” degli uomini verso le donne, così come certi elementi del modo di vestire delle donne (tacchi alti appunto, che rendono più instabile e quindi bisognose di un braccio a cui poggiarsi) sono andate a sottolineare un elemento di fragilità dell’essere femminile rispetto al maschile, usato a sua volta per discriminare le donne rispetto agli uomini in moltissimi ambiti, quasi tutti. E’ per questo che con il femminismo della fine degli anni 60, le donne per affermare a vantaggio di tutte noi oggi credo, i nostri diritti hanno dovuto fare una battaglia senza frontiere, in cui inevitabilmetne si è dovuto buttare il bambino insieme ai panni sporchi. E quindi via tacchi, via corsetti, via cavalleria! Oggi mi sembra che, nonostante certe cose non si siano affatto raggiunte, anzi sembrano peggiorare, ma alcuni fondamentali prinicipi comunque sembrano acquisiti, almeno teoricamente, le donne riapprezzino quella “gentilezza” da parte degli uomini…insomma forse siamo diventati tutti, uomini e donne, maturi abbastanza da non confondere l’elargire e l’accettare una gentilezza con l’affermazione e l’accettazione di una disparità. No?:-)
Excellent read, I just passed this onto a friend who was doing some research on that. And he just bought me lunch as I found it for him smile Thus let me rephrase that: Thanks for lunch! “Any man would be forsworn to gain a kingdom.”