Sono tornata dalla Jamaica non potendo sentire altro che musica reagge, non mi capacitavo di come avessi fatto a vivere fino a quel momento senza ascoltarla.

Il viaggio è iniziato il 27 dicembre 2011, destinazione Jamaica. Dopo 11 ore di volo, abbiamo fatto scalo ad Atlanta con grande disappunto di tutti perché non vedevamo l’ora di sdraiarci sulla sabbia jamaicana lontano dal freddo di casa.  L’unica cosa positiva che ricordo di Atlanta è il giro serale in città con la musica in filodiffusione nelle strade e la puntatina da Victoria Secret.

IMG_1845Il viaggio in questione non era il solito con pacchetto volo+villaggio turistico ma un viaggio di gruppo on the road con pulmino e prenotazioni in appartamenti o piccoli alberghi locali. La prima cosa che abbiamo capito è che in Jamaica il concetto di prenotazione è un poco conosciuto  ma, niente paura, i giamaicani trovano sempre una soluzione “no problem” …basta avere tanta pazienza e sangue freddo ed entrare prima possibile nello “spirito” di Bob Marley.

Quindi non bisogna stressarsi, al ristorante, se l’ordinazione dopo 2 ore non è ancora arrivata…no problem…basta non andarci troppo affamati.

CIMG7680Negril è il posto più turistico che abbiamo visitato con le sue mille bancarelle e venditori che ti propongono di tutto, dal fumo in ogni formato agli oggetti di artigianato più o meno locale.

Da qui in poi non mancherà mai il solito braccialetto con i colori della Jamaica. In compenso però la spiaggia di Negril è bellissima, bianca come ci si aspetta da una vera spiaggia caraibica.

 

A Negril abbiamo avuto anche il primo approccio con il piatto e la bibita piu’ gettonati in Jamaica, il pollo al jerk e la birra Red Stripe. Li il jerk ci è sembrato buonissimo e ci siamo catapultati a comprare la preziosa spezia nel primo supermercato locale…in effetti pero’, il sacchetto di spezie, dopo svariati mesi giace ancora, dopo un primo tentativo, nella mia dispensa…forse in Jamaica aveva in più il sapore di vacanza che è difficilmente replicabile a Roma.

Per chi volesse cimentarsi: http://blog.presstours.it/2011/06/08/jamaican-jerk-chicken-autentico/

IMG_1316IMG_1321Un posto in cui tornerei subito è Boston Bay, la spiaggia dei surfisti.

Ci tornerei per fare un altro giro sull’altalena che si lancia verso il mare.

Abbiamo sgomitato per salire sopra quest’altalena agganciata ad un mega albero sulla spiaggia che ti dava l’impressione di volare sopra il mare ed un emozione fortissima.

La località è famosa anche perché li è nato il jerk ed, in effetti, è il posto dove ho mangiato il pollo al jerk piu’ buono.

(http://www.jamaicatravelandculture.com/destinations/portland/boston_bay.htm )

 

 

Italian tarzan!!Uno dei posti più belli dal punto di vista naturalistico è YS Falls con cascate e mini laghetti immersi in un verde lussureggiante.

Li è rimasto famoso il mio lancio dalla liana con stile “ a patata”, ai ragazzi è riuscito decisamente meglio, sembravano proprio dei tarzan in erba.

 

Lo stesso giorno abbiamo fatto un tour con la barca che comprendeva la ricerca di coccodrilli e la visita al Pelican Bar, un bar nel bel mezzo del mar dei Caraibi, molto suggestivo! Dei coccodrilli nemmeno l’ombra ma il Pelican merita, è veramente suggestivo questo bar in mezzo al mare dove si può bere la solita Redstripe e volendo anche mangiare qualcosa.

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Da non perdere anche le baie Reagge beach e Half moon beach, inquest’ultima c’era un’amaca spettacolare e poi dal punto di vista naturalistico la risalita delle cascate di Ocho Rios e la laguna blu vicino a Port Antonio che ha dei colori spettacolari oltre ad essere stata set di diversi film come “Cocktail” ed appunto “Laguna blu”.

 

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Mi è rimasta impressa anche la visita alla casa di Bob Marley, la sua ministanza dove campeggiava una bandiera con su scritto “a spliff a day keeps the doctor away” (in sostituzione della classica mela 🙂 ), il mausoleo ed il suo pensatoio in pietra dove meditava e leggeva la Bibbia dopo aver fumato, almeno così ci ha spiegato la guida.

Bandiera nella casa di Bob MarleySono stata contenta di esser andata in Jamaica perché ho avuto modo di conoscere la cultura rasta, che per mia ignoranza, associavo al fumo ed alla musica e ad un concetto generico di “peace and love”,  mentre è un movimento politico religioso per il ritorno di tutta la popolazione nera al loro paese d’origine, l’Africa. E la musica dei rastafari, il reggae, ha contribuito a diffondere la loro cultura nel mondo, grazie soprattutto a Bob Marley. (http://www.tabaccheria21.net/rastafarian.htm )

Elenia

2 COMMENTS

  1. …ma forse ci siamo incontrate li??;-)

    Comunque, strano posto la Giamaica. Cerchi di organizzare il viaggio, e tutti
    gli aerei sono pieni…arrivi li e neanche un turista…o meglio un numero
    contenuto di turisti, rigorosamente non italiani…ma allora? Saranno
    forse tutti nei villaggi turistici?

    Un’altra cosa interessante è che se vai a ballare in una discoteca
    frequentata prevalentemente dalla popolazione locale, come ci è
    capitato una volta, puoi avere un’esperienza particolare…si crea una
    sorta di cuscinetto d’aria tra te ed il tuo gruppo di amici e i
    frequentatori del poso…ad esempio tutto il tuo gruppo al centro della
    pista e la i locali nel cerchio più esterno…due realtà che coesistono
    senza darsi fastidio ma neanche interagendo in alcun modo…parallele.
    Poi quando tu ed i tuoi amici andate via….loro si riappropriano
    dell’intero spazio.
    Se invece vai a ballare in un posto frequentato prevalentemente da
    turisti le dinamiche sono completamente diverse.

    Comunque Giamaica, è stato un piacere visitarti.

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