Sull’ultimo che ho attaccato al frigo c’è scritto: “cose da NON fare!!!” (tipo aprirlo!)
No, non c’e’ un elenco di cose da NON fare.
Non ho bisogno di scriverle, ci pensa la mia coscienza a spiattellarmele in giro, per tutta casa, ogni mattina.
Ce l’avete mai avuta una coinquilina , un fidanzato, una madre, o un qualsivoglia rompicoglioni sotto qualsiasi forma, che appena svegli, con l’adrenalina a mille e la voce al megafono tipica da “E’ arrivato l’arrotino!!!”, vi ricordavano tutte le cose da fare, anche quelle delle quali non eravate a conoscenza prima? Si, le famose cose da fare “a vostra insaputa”, quelle seguite da:
“Eeeh, ma io te l’avevo detto eh!”.
“Ma come, quando? No, scusa, guarda che non ero io!”
Bene, la mia coscienza è così, una rompicoglioni mattiniera che comincia a parlare appena spengo la sveglia, senza pietà, ripetendo a loop la lista fino alla sfinimento, senza diritto di replica.
– “FAI IL CAFFE’!”
– “SBRIGATI CHE E’ TARDI!”
– “OGGI , INSIEME ALL’ ACTIVIA PRUGNA E CEREALI IN FRIGO (che compri sempre e non mangi mai) SCADE LA BOLLETTA DELLA LUCE. PAGALA!”
– “E’ LUNEDI’, IL BUON SENSO VUOLE CHE RICOMINCI LA DIETA CHE HAI INTERROTTO MERCOLEDI’, e non provare a dirmi che secondo recenti studi dell’universita’ del Kansas(o chi per lui)City le diete non vanno MAI cominciate il lunedì che tanto, lo sai, e’ una cazzata!”
– “HAI LA RIUNIONE, SAREBBE IL CASO CHE VESTISSI IN MANIERA CREDIBILE. Evita le Converse sfondate con le borchie, santiddio! Ah e anche i pantaloni a vita bassa, ti tolgono almeno 20 cm d’altezza mettendoteli tutti sui fianchi… e considerando che le tue misure di partenza non sono proprio un elogio alle proporzioni, ti consiglio di ascoltarmi!” (Questi sono i refusi di mia madre, si parlano, lei e la mia coscienza, dannazione!).
– “SPEGNI IL CAFFE’ CHE SI BRUCIA!”
– “E’ INUTILE CHE GUARDI LE GOCCIOLE! Cosa li hai comprati a fare i cereali biologici all’avena, per farci le foto da piazzare su Instagram con l’hashtag #detox? ( …e comunque ricordati che ti scade l’Activia prugna e cereali)”
– “DAI CHE E’ TARDI!”
E questi, sono solo i primi dieci minuti di 24 lunghissime, e interminabili, ore.
Adesso, voi, capirete che io ho bisogno di mettere un freno alla mia coscienza, di fare ordine, tipo il gioco del #celo #manca.
I post-it sono la mia salvezza.
Li appiccico ovunque: sul frigo, NEL frigo, in bagno (no, sulla tazza no), sullo specchio, nell’armadio, nell’agenda, sul PC, dietro all’ iPhone, sul muro, in ascensore (ma non ditelo al portiere), su qualsivoglia oggetto (palline di gomma, mouse, sedie, barattoli, scatole, libri, lampade).
Sulla scritta “non parlare al conducente” affissa sui bus, sui sedili sfondati dei treni, sulle salviettine umidificate (Dio solo sa con cosa) che ti danno sugli aerei, sull’asfalto, sul distributore dei numeretti alle Poste, al banco dei salumi al supermercato (quello dove c’e’ scritto “non toccare”).
Sulla tv, a volte anche dietro (la tv).
Sulle chiappe del cavallo di viale Mazzini, 14. Si, quello della Rai.
Al cinema, in farmacia, in profumeria.
Sui libri, tutti. Sui dischi ascoltati e quelli da ascoltare.
Sui manichini taglia 36 di Zara a Via del Corso, si anche quelli da uomo (tipo foglia di fico a forma di post-it)
Sulla maglietta dell’istruttore di aerobica, quella con la scritta: “ARRIVERA’ LUGLIO!”.
Sul menu’ No Limit del ristorante giapponese.
Su cappelli da marinaio.
Da Castroni, sul barattolo delle caramelle alla cannella…e anche su quello delle liquirizie.
Sul camino della casa dove sono cresciuta e non abito piu’.
Sulle mani di mio padre e su quelle di mia madre.
Sulle spalle di mio fratello.
Sul cuscino, la sera prima di andare a dormire.
Lo so, vi starete immaginando una matta che gira con la borsa piena di post-it e, tipo “attacchino abusivo in campagna elettorale”, tappezza senza pietà tutte le cose sopraelencate (comprese quelle “volutamente” omesse).
In realta’ non e’ proprio così (o quasi).
POST-IT non e’ (solo) sinonimo di “pezzi” di carta da attaccare qua e là.
POST-IT sono pezzi di vita, di quotidiano, che vuoi in qualche modo appiccicarti addosso, anche solo per poco tempo, perché tanto sai che prima o poi li dimenticherai… o si staccheranno da soli.
Sono tutte quelle cose che ti capitano senza farci troppo caso.
Quelle che quando torni a casa, la sera, e qualcuno ti chiede: “ Beh che mi racconti, tutto ok oggi?”
Tu rispondi: “ Mah, il solito, niente di che!”.
Io, invece, ho una vera e propria passione per le istantanee della quotidianità, e le scrivo tutte sui miei post-it.
Qualcuno, leggendoli, pensa che capitino tutte a me (o che alcune me le vado a cercare col lanternino).
La verità e’ che sono curiosa fino al midollo e subisco il fascino dei dettagli, quelli nascosti nella quotidianità delle vite che vanno un po’ per conto loro ma che, per coincidenze o alchimie, si incontrano e scontrano (a loro insaputa) davanti ai miei occhi, al mio iPhone e alla mia penna.
Ah giusto, dimenticavo: cosa c’entra tutto il discorso dei post-it con la coscienza, con le cose da FARE e quelle da NON FARE?
(bella domanda)
C’entra. Tutte le volte che “me ne capita una” me l’ annoto, ci rifletto e imparo qualcosa da poter appiccicare in faccia alla mia coscienza quando, un giorno si e l’altro pure, ne recrimina una delle sue.
Gli occhi , l’iPhone e la penna sono di Cele (che poi sarei io).
Un’ esistenzialista pirandelliana, osservatrice ironica (e un po’ stronza) del mondo che ricerca i suoi difetti nelle vite degli altri, forse e’ per questo che lavora per la tv.
Questo e’ il mio primo post-it, ve lo appiccico qui, voi staccatelo e fatene quello che vi pare.
Il bello è proprio questo.
Cele
Post-it: sei fortissima!!!!!!!