Mia mamma è solita dire che il mio più grosso problema con gli uomini sono io. Troppo – a suo dire – pignola. Troppo “No, è basso”, “No, mi annoia”, “No, non sa scrivere in italiano”. E forse ha ragione.
A mia discolpa però, c’è da dire che nella mia plasmabile testolina, a causa di una non troppo celata passione per la filmografia trash negli anni si è delineata la figura di un superuomo che, mio malgrado, ha più a che fare con i vari Mister Big raccontati da cinema e tv che non con il caro e vecchio Nietzsche.
Nel senso: è ovviamente colpa delle principesse Disney se, dietro a ogni facciata di emancipazione, ci si aspetta che esista, al mondo, un tale disposto a tutto per conquistarci.
E va bene anche che non sia principe – anzi, a ben vedere, personalmente lo preferirei moro, senza calzamaglia e automunito.
Il concetto è che Azzurro combatteva draghi, streghe cattive e sorellastre pur di ottenere la sua agognata mezza mela.
Mentre qui – oggi, mondo reale – basterebbe la buona volontà di non farsi prendere dalla paranoia del non-posso-impegnarmi-devo-lavorare-devo-prima-pensare-a-me-sarei-un-disastro.
Il drago odierno è l’autoaffermazione pare, ed è una gran brutta bestia.
E’ ovviamente colpa di film come Ufficiale gentiluomo e Pretty woman e Dirty dancing se mi aspetto una qualche pubblica dimostrazione di interesse.
Nessuno chiede un uomo che si presenti nel posto in cui lavoriamo per prenderci in braccio e portarci via (anche se…), o uno che ci molli in mano una carta di credito senza fondo, o che sia disposto ad accompagnarci a fare shopping a sue spese per pomeriggi interi (anche se…), o ancora, nessuno si aspetta un uomo disposto a esibirsi in uno spettacolo da villaggio turistico, e che dica a nostro padre «Nessuno mette baby in un angolo» (questa, sul serio no).
Basterebbero un paio di gesti in più.
Pubblici, magari. Fosse anche solo il pubblico Facebook.
Parole, fatti, gesti.
Ma lasciamo la timidezza ai bambini e la finta ritrosia alle donne, che se no qui, nel mondo reale, non si va da nessuna parte.
Infine, non da ultimo, è ovviamente tutta colpa di Sex and the city, se mi sono convinta che, in effetti, Mister Big esiste anche in città dove le fatine latitano, gli uccellini sono piccioni e i nani tutt’al più sono quelli da giardino.
E soprattutto continuo ad essere convinta che esiste “LUI” e pure il fantomatico vissero felici e contenti.
Non sono ufficiale! Forse gentiluomo… La mia carta di credito è scaduta, e, non so se sarei in grado di affrontare un drago… Certo è che amo Aliciottella…
Quindi su Facebook come minimo sei “Fidanzato ufficialmente”, nel tempo libero vai a caccia di dragoncelli per esercitarti quando arriveranno i draghi veri e immagino che tu stia lavorando per ottenere la promozione da “gentiluomo semplice” a “Ufficiale e gentiluomo”. Giusto?
Anche io sono stata sempre il più grande problema tra me e gli uomini, anche io “non mi piace per questo” “non mi piace per quest’altro” “non tollero” “non potrò mai tollerare” “forse non sono destinata a stare con qualcuno” e il buon vecchio “meglio sola che mal accompagnata…”. ma anche per un solo e mero motivo di statistica non poteva essere che nessuno nessuno nessuno mai andasse bene… o che quanto meno, ci si potesse lavorare sopra. La mia era una colpa? Qual è la colpa quando il cuore non batte? Nessuna, quindi semplice e trista rassegnazione.
Poi il colpo di fulmine e ora: ha difetti? sì ce li ha ce li ha…….machissenefrega!!!
e vissero (incrocio le dita) per sempre felici e contenti 🙂