Lei si chiama Serena Di Nicolantonio, avvocato, mamma (di 3 figli, per la precisione) e tante altre cose! Siamo amiche dall’asilo…quindi da un bel pò….
Ha già scritto per il nostro Blog. L’ultima volta si parlava di uomini e di matematica. Questa volta si parla di Nonni e Nipotini. Buona lettura e buona giornata! Patrizia
I Nonni
di Serena Di Nicolantonio
Mi capita spesso di vedere coppie di nonni e bambini. Vicino alle scuole, nei parchi, nei supermercati, alla fermata del bus. Si tengono stretti per mano, si rincorrono, parlano, si sorridono. Mi fanno sempre una gran tenerezza perché non si riesce mai a capire se sia il nonno che stia guardando il bambino o se è il bimbo stesso che tiene compagnia al nonno. È un rapporto di reciproco dare e avere. Soprattutto uno scambio alla pari di immenso amore. I nonni non si arrabbiano x le marachelle dei nipoti. I nonni non sgridano, non mettono in punizione. I nonni ti insegnano, soprattutto la pazienza. Ti rassicurano. I nonni ti guardano come se fossi una scintilla di luce divina. I nonni ti sorridono sempre. Forse perché sanno che, molto probabilmente, saranno i primi a lasciarti. Forse perché sono già stati genitori e, col senno del poi, quello che un tempo reputavano un atteggiamento da biasimare, con gli anni si è trasformato in una comprensione incondizionata.
Mia nonna mi diceva “ti voglio bene il doppio perché sono tua mamma due volte”. Ed è proprio questo il concetto. L’essere il doppio dell’amore dei genitori, il doppio della comprensione, il doppio della sicurezza, il doppio di tutto ciò che c’è di positivo.
Negli ultimi decenni la figura dei nonni ha via via sostituito, per necessità, quella dei genitori, sempre più impegnati nel lavoro e quella della baby sitter, per i costi non sempre sostenibili. E ciò che ne è derivato è un fenomeno di portata umanitaria inimmaginabile.
La saggezza, l’amore, la sicurezza che vengono dall’alto e la spensieratezza, la giocosità e la voglia di vivere che vengono dal basso. Un insegnamento reciproco. Un connubio perfetto. L’unione di due mondi opposti che s’intersecano alla perfezione. L’uno sorregge l’altro. L’uno non potrebbe essere senza l’altro. Due passi che non hanno la stessa velocità, ma che percorrono la stessa strada, un po’ in salita per gli uni, un po’ in discesa per gli altri. L’uno arranca, l’altro corre. L’uno è sicuro, l’altro è impaziente.
Qualche giorno fa ho visto un nonno sugli 80 anni seduto su di un muretto, alla fermata del bus, con uno zaino rosa fucsia delle Winx sulle spalle, e a due passi da lui una bimbetta sui sei anni che ingannava l’attesa facendo vedere al nonno quanto fosse brava a saltare. Al arrivo del bus, da una parte il nonno che afferrava la mano della bimba per non farla allontanare, dal altra la bimba che teneva la mano del nonno per aiutarlo ad alzarsi. Ed è tutto racchiuso in questa scena di vita quotidiana, semplice ma al contempo straordinaria. L’essere, a proprio modo, l’uno il sostegno dell’altro.
Un mondo senza nonni sarebbe un mondo senza nipoti.