Olimpia Ferrara porta in scena “Cinquant’Ore” il racconto delle violenze ad opera delle truppe marocchine che ebbero “carta bianca” dopo lo sfondamento della line Gustav
Giovedì 4 maggio alle ore 21, al Teatro Kopò di Roma, Olimpia Ferrara riporta in scena il monologo “Cinquant’Ore”, da lei scritto e anche da lei interpretato sotto la sapiente direzione di Giorgia Filanti.
Correva il maggio del 1944. Nella Ciociaria della seconda guerra mondiale, Maria Teresa Moretti diventa una delle innumerevoli vittime delle violenze sessuali che il contingente nord africano dell’esercito francese perpetrò ai danni della popolazione dei territori limitrofi alla cosiddetta Linea Gustav.
I Goumiers – il contingente nordafricano dell’esercito francese – sfondarono la Linea Gustav, granitico avamposto nazista nei pressi dell’Abbazia di Montecassino. Un’impresa inattesa, che costò anche parecchie vite umane, ed aprì il varco al XIII Corpo Britannico che così potè proseguire l’avanzata verso nord.

I sopravvissuti tra i vincitori ricevettero in premio Cinquanta Ore di libertà, carta bianca. Che si configurarono come occasione per sfogare violenze e istinti primitivi sulle donne del posto. Giovani, adulte, anziane. Signorine e signore. In molte vennero picchiate, abusate, annullate. Barbarie. La loro vita cambiò in quel momento e per sempre, come ha raccontato una talentuosa attrice, Olimpia Ferrara, nel monologo da lei scritto.
L’attrice – Tresinella, nel racconto – punta il dito contro le barbarie della guerra. Contro un sistema maschilista che allora ancor più che oggi non lasciava scampo. Contro l’agghiacciante onta dei ricordi scomodi, da allontanare e cancellare.
Olimpia Ferrara mette in scena, attraverso l’interpretazione di diversi personaggi, un percorso di lotta finalizzato ad estirpare dalla comunità quell’onta di vergogna che avvolgeva le famiglie e gli individui che ebbero a subire i bestiali danni collaterali dei conflitti bellici.

“Cinquant’ore” è uno spettacolo di memoria storica, di speranza ed un inno che invita a non arrendersi mai di fronte all’accidia di una società che preferisce “lasciar correre” piuttosto che riconoscere le proprie storture endemiche.
In definitiva un appuntamento da non mancare anche oltre il suo valore qualitativo che è comunque ben presente.
Dopo la tappa romana, Cinquant’ore andrà in scena 5, 6 e 7 maggio al Teatro Serra di Pontenure, selezionato e fortemente voluto dal festival di Microteatro.
Teatro Kopò
Via Vestricio Spurinna,47 – Roma
(Metro Numidio Quadrato)
Email: botteghino@teatrokopo.it
SMS Whatsapp e/o Telegram 373 8720558
Inizio spettacolo: ore 21:00
Nelle vicinanze del Teatro i soci del teatro potranno parcheggiare l’auto anche in un parcheggio al coperto in Via Scribonio Curione, 41 (due ore 2€ anziché 3€, dall’ora successiva la tariffa sarà di 1€/h).