Come faccio a scrivere a “ cara Pollyanna ”?
In attesa di risposta ti scrivo il mio grande problema….
Sono un ragazzo di 19 anni, non riesco a tenere un rapporto di amicizia o qualcosa di più con le mie coetanee poichè le vedo molto disinibite e anche provocanti. Proprio quest’ultima cosa mi imbarazza tantissimo, in tutti i sensi, quando parlo con loro non riesco ad articolare un discorso sensato in quanto penso ad altro (hai capito cosa…l’occhio scappa dove non dovrebbe) e alla fine rovino tutto.
Come posso fare per risolvere questo problema? Dai, ti prego, aiutami!
ziobirrino
Caro ziobirrino,
per prima cosa voglio tranquillizzarti, perché il tuo problema (anche se con manifestazioni diverse da quelle da te descritte) è comune alla maggior parte degli adolescenti o uomini rimasti tali. Il consiglio che mi sento di dare in questi casi è quello di aspettare…perché con la maturità vedrai che non solo sarai in grado di articolare “discorsi sensati”, ma ti accorgerai di avere anche “pensieri sensati”, saprai capire ciò che realmente conta nei rapporti e ciò che è meglio “guardare” nella persona che ti è di fronte, amico/a o compagna che sia. Quindi ricorda sempre che alla fine un paio di tette, un fondo schiena e delle labbra invitanti ce le hanno un po’ tutte…sarebbe meglio scoprire ed andare a cercare le qualità che tu cerchi, ma che non tutte hanno.
Pollyanna
Salve Birillino.
Nelle tue parole ho colto una serie di particolari nei quali sono sicura che molti lettori si riconosceranno.
Non pensare di essere un’eccezione, perché fra i ragazzi che soffrono di timidezza ve ne sono una buona metà che soffrono, come te, di ansia sociale e ereutofobia. Il problema è insomma un pochino più serio di coloro che solo occasionalmente si sentono in imbarazzo e a disagio con gli altri perché, come tu dici, questi problemi non ti capitano, ma sei tu stesso a provocarli. Tutto accade perché hai terribilmente paura di ‘avere paura di…’ Mi spiego meglio.
Quando stai tranquillamente parlando con una ragazza, improvvisamente vieni colto da un pensiero disturbante che poi lentamente si fa ossessivo e martellante. A quel punto perdi la concentrazione in ciò che lei sta dicendo e non ascolti più nemmeno ciò che lei dice.
Il pensiero disturbante ti manda in trance e ti fa perdere il senso di realtà.
A questo punto l’altra si fa più attenta (o almeno così tu percepisci la cosa) e questo ti fa sentire ancora più in imbarazzo.
E’ una situazione sicuramente non bella, che tu ovviamente temi.
Ma è PROPRIO QUESTO TIMORE a nutrire la tua ansia e a cronicizzare il problema. Occorre dunque spezzare questa catena di causa ed effetto.
Consigli? cerca di rimanere sempre concentratissimo su ciò che lei ti sta dicendo, anche se avverti i sintomi del tuo imbarazzo crescente, invece di porre l’attenzione su come si comporta o come ti osserva;
– dai alla tua persona induzioni positive, del tipo ‘sono perfettamente calmo e rilassato;
– sorridi anche se il tuo umore ti invoglierebbe a tutt’altro;
– infine, se lei ti fa notare che sei agitato rispondi: ‘si, è un problema mio, oggi sono un po’ agitato perché ho un piccolo problema personale; tu naturalmente non c’entri affatto’. Sorriso…..
Antonella