Iniziamo con una premessa. Io non penso si essere (o almeno lo spero!) l’unica persona al mondo che è “allergica” alla matematica. Non so voi, ma fin da quando ero bambina, ogni volta che vedevo dei numeri, il mio cervello andava in black out cautelativo. Non sono mai riuscita a capire l’utilità della matematica, in ogni sua più vasta accezione, applicata alla vita reale. “Quando mai incontrerò un cateto o un’ipotenusa nella mia vita?” Mi domandavo. “E se mai dovessi incontrarli (secondo un avverso quanto meschino calcolo delle probabilità), perchè mai dovrebbe venirmi in mente di costruirci sopra dei quadrati?”.
Però, per legge di compensazione, sono riuscita ad imparare a memoria ogni regola, principio, teoria o legge che fosse sia di matematica che di fisica, anche se poi non sapevo cosa farne!
Finchè un giorno ho avuto un’illuminazione! Ho capito che tutte quelle regole, astruse e apparentemente senza significato, potevano essere applicate alla vita reale senza far riferimento alcuno ai numeri.
E’ nata così la “antropo-mate-fisica” dell’uomo (sm., individuo adulto, di sesso maschile, appartenente alla specie umana), che ci riporta al perchè del nostro discorso.
Iniziamo con l’esaminare soltanto alcuni degli esempi che il buon Dio, dall’alto della sua immensa generosità, fantasia e – oserei dire – sarcasmo sfrenato, ci ha voluto fornire e che, per brevità di esposizione, potremmo raggruppare in 5 definizioni:

L’UOMO DIVANO (ovvero il principio di inerzia o di Galileo).

Homer-Simpson-divanoIsaac Newton non lo sa e mai lo avrebbe sospettato, ma il suo primo principio della dinamica ha trovato la sua massima applicazione in questa prima categoria di uomo moderno. “Un corpo (uomo divano) rimane nel suo stato di quiete (sdraiato) finchè non interviene una causa esterna (vani tentativi di risveglio dal coma) a variare il suo stato”. “Un corpo fermo (uomo divano addormentato pesantemente) continua a rimanere fermo se tutte le forze che agiscono su di esso hanno risultante nulla (maniere dolci)”. Newton non solo definisce “inerzia” la tendenza di un corpo a mantenere invariato il suo stato (supino), ma specifica che la massa di un corpo (peso in kg) è strettamente legata alla sua inerzia. Quindi ad un’inerzia maggiore corrisponde una massa maggiore.
In parole povere, più l’uomo divano esercita la sua attività preferita (dormire sul divano) più ingrassa.
L’unico rimedio per variare lo stato di inerzia di cui sopra ci è stato fornito dal buon Einstein allorchè, alcuni secoli dopo, ha elaborato la sorprendente teoria della relatività, ovvero “l’energia è data dalla massa moltiplicata l’accelerazione al quadrato (E=mc2)”. Pertanto, teoricamente, attraverso il lancio di un oggetto di uso quotidiano (ad es. telecomando), usando una considerevole accelerazione ed effettuando una parabola ascendente-discendente con estrema perizia balistica, si può interrompere lo stato di quiete/inerzia con il 99% di possibilità di successo, secondo il noto principio “chi di telecomando ferisce di telecomando perisce”.
Per il restante 1% dei casi, forse la teoria della relatività è stata usata con un’accelerazione eccessiva!

L’UOMO TARTARUGA (ovvero l’anello di congiunzione nella scala evolutiva tra l’uomo di Neanderthal e la saponetta).

homer-muscoloso Chi non ha mai visto un uomo-tartaruga, con muscoli ben definiti e ben oleati per ribadirne l’esagerata evidenza? La sua peculiarità è quella di avere il peso specifico del cervello inversamente proporzionale alla massa muscolare. Pertanto la sua permanenza nella nostra vita (dopo un primo e – lasciatemelo dire – biasimevole momento di abbagliamento), a lungo andare potrebbe comportare probabili problemi di interazione anche a livello elementare. Ma se volete liberarvene, non pensate di usare il principio di Archimede secondo il quale “un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato” (ovvero un tentativo di affogamento). Infatti, se da un lato è vero che il suo peso è considerevole, dall’altro lato tutte le sostanze oleose e lucidanti nel corso degli anni hanno formato attorno al corpo uno strato idrorepellente e scivoloso che renderebbe l’operazione difficile e dispendiosa….quanto cercare di affogare una saponetta!
Anche in questo caso Einstein è illuminante. Suggerisco infatti di usare, al posto di un telecomando, un bel dizionario della lingua italiana (meglio se commentato!)….almeno per fargli capire per una volta nella vita quale sia il peso della cultura!

L’UOMO GRAVITAZIONALE (ovvero la precessione dell’asse terrestre).

wallpaper-homer-simpson-love-2601Come diceva un famoso spot pubblicitario “gira tutto intorno a te!”. Classico e ahimè frequente esempio di soggetto egocentrico, megalomane, logorroico, unicamente incentrato alla costante e spasmodica ricerca di attenzione, apprezzamento e considerazione, il quale adopera una costante forza centripeta di attrazione nella propria sfera gravitazionale di soggetti spesso sprovvisti di adeguate sinapsi, al fine di assicurarsi un pubblico disposto ad ascoltare ad libitum l’elenco dettagliato e sempre in costante aumento delle sue infinite e pregevoli qualità, opinioni, interessi…
Devo ammettere che contro questo soggetto ci sono ben pochi principi matematici o fisici da usare poiché egli è stato geneticamente programmato al solo scopo di illuminare noi poveri mortali.
Se, però, riuscite ad avere le giuste connessioni cerebrali, potreste ricordargli che se tutto gira intorno a lui forse non c’entrano né la forza di gravità, né la rotazione dell’asse terrestre…..ma potrebbe essere semplicemente un problema di cervicale!

HOMUS TECNOLOGICUS (i-Phone, i-Pad, touch screen, bluetooth, wi-fi…..ovvero i-Poss-tutt!). homer-simpson-iphone-video

Costantemente collegato ai suoi innumerevoli apparecchi elettronici rigorosamente di ultima generazione, quasi fossero dei cordoni ombelicali che lo trattengono all’interno del limbo della sua eterna dispersione mentale, l’homus tecnologicus vive in una realtà parallela in cui tutto può essere comandato e controllato a distanza attraverso quelli che lui ritiene essere le estensioni artificiali del suo corpo e della sua mente. In realtà, lungi dall’essere il controllore della sua vita, esso risulta essere il controllato dai suoi stessi marchingegni. La mancanza di corrente elettrica o di connessione internet è sufficiente per mettere l’homus tecnologicus fuori combattimento (anzi, sarebbe meglio dire “fuori uso”), avendo lo stesso effetto che sia ha staccando la spina dei macchinari di sopravvivenza ad una malato terminale. L’effetto produce all’inizio degli spasmi compulsivi con movimenti degni di una possessione demoniaca che lo condurrà alla ricerca affannosa della connessione perduta. Per finire poi con il rilento rilascio dei muscoli e la perdita di ogni capacità cognitiva qualora essa non possa essere recuperata….e con la temporanea morte cerebrale del soggetto privo ormai di ogni facoltà di interazione umana.

A questo punto è lecito domandarsi se esista davvero (ovvero, se sia nascosto da qualche parte) l’uomo perfetto. Ebbene, anche se molte di voi rimarranno deluse, la risposta è…. SI!  Ma (si c’è un “ma”), per capire chi è e dove si trova, occorre partire da un punto di vista, o meglio, da un congegno diabolico degno di un’ordalia in piena regola, relegato (anzi, affibbiato!!) dalla storia moderna ad esclusivo appannaggio del mondo femminile: la LAVATRICE. Forse non tutti sanno che la lavatrice (elettrodomestico totalmente sconosciuto, sia nell’esatta ubicazione – a meno che non sia dotata di sistema di geolocalizzazione…rigorosamente 3D – sia nel funzionamento, alle 4 categorie di uomini appena descritte) in realtà, costituisce una sorte di stargate, ossia un vero e proprio portale spazio-temporale, all’interno del quale si trova un buco nero direttamente collegato con un universo parallelo nel quale vive “l’uomo perfetto” che, incredulo, si starà chiedendo cosa farne di tutti quei calzini spaiati che misteriosamente arrivano attraverso il tunnel spaziale!

 

Serena Di Nicolantonio

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